La famiglia e i ruoli dei genitori sono cambiati nel corso degli anni. Difatti il principale cambiamento è quello che riguarda il passaggio da famiglia patriarcale a famiglia nucleare. Inoltre ci sono anche le nuove configurazioni famigliari come la famiglia omoparentale, la famiglia ricostituita e la famiglia di fatto.
Tempi passati e moderni
Nella famiglia patriarcale il ruolo del padre era quello di figura autoritaria. Difatti egli si assumeva la responsabilità dell’educazione morale e religiosa dei figli. Pertanto parliamo di un modello di genitori basato più sulla paura e sul rispetto delle regole. Inoltre erano rare le dimostrazioni di emozioni e affetto. Tutti gli aspetti di crescita dei figli erano a carico della mamma, non di entrambi i genitori. La famiglia patriarcale è sopravvissuta fino al dopoguerra. Infatti con l’avvento della società industriale e post-industriale questo modello di famiglia gradualmente è volto al tramonto. Con il femminismo da un lato e la contestazione giovanile dall’altro (‘68) il ruolo della figura paterna ha subito un’ulteriore perdita di autorità.
Genitori intercambiabili
Oggi le figure di padre e madre sono diverse rispetto al passato. In particolare il padre è più partecipe nel compito di cura e accudimento dei figli. “Nelle famiglie moderne si va sempre più delineando la necessità di presenza di due codici. Ossia uno materno e l’altro paterno. In generale nella prima infanzia il ruolo preponderante è quello del codice materno. La madre si prende cura e protegge il bambino. Il padre moderno però riesce più di prima ad essere partecipe nella cura del figlio. Durante la crescita è il codice paterno che deve poi prendere spazio al fine di promuovere l’indipendenza progressiva da parte del bambino. Sempre più di frequente i codici non coincidono con il maschile e il femminile biologico”: ci spiega la Dott.ssa Silvia Riboldi, Psicologa, Psicoterapeuta, Vicepresidente di Salvagente, Consulente Mustela.
I compiti di mamma e papà
Oggi entrambi i genitori rivestono, con sfumature diverse i ruoli di padre e madre. Uno degli errori più diffusi tra le mamme e i papà di oggi è quello di porsi più come amici dei propri figli che come figure genitoriali. Ciò comporta nella adolescenza una mancanza di figure di riferimento.
Secondo la dottoressa Silvia Riboldi i compiti delle mamme e dei papà della famiglia di oggi sono essenzialmente tre:
– mantenere la coesione: decidere regole e strategie educative insieme. Difatti bisogna parlarsi, condividere ed essere uniti. Inoltre è fondamentale che le madri consentano ai papà di avere un ruolo. Devono consentirgli di conoscere il bambino e sperimentarsi nel nuovo ruolo;
– impostare regole: veicolare il messaggio che le regole sono binari entro i quali è possibile muoversi. Esse non sono solo impedimenti. Soprattutto durante la preadolescenza e l’adolescenza il coinvolgimento del padre deve essere sempre maggiore e più evidente;
– consentire la sperimentazione stando vicino ai propri figli: accompagnare il bambino nelle scoperte e nella esplorazione delle nuove abilità. Occorre stargli accanto. Inoltre serve anche promuovere l’indipendenza. Al tempo stesso si deve supportare e garantire aiuto nelle difficoltà.
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