Passeggiare all’ombra di alti alberi ricchi di foglie in primavera, godere della frescura che si diffonde in estate, immergersi nel sole delle mattine invernali. In ogni stagione, la villa comunale di Ostuni è un luogo pieno di pace dove stare all’aria aperta e vivere una natura ricca e lussureggiante.
Oggi scopriremo insieme la storia del polmone verde della città bianca: la villa comunale intitolata a Sandro Pertini.
La Foggia
E’ la seconda metà dell’ ‘800, l’elettricità comincia a diffondersi per le città europee e gli spazi urbani si decorano sempre di più. Le amministrazioni amano creare parchi che uniscano le aree più antiche delle città a quelle moderne rendendo più piacevole il tessuto urbano. Si diffondono così le ville comunali concepite come giardini all’italiana: di piccole dimensioni e impreziositi da statue e da piccoli edifici. Per la costruzione di questi giardini si utilizzarono aree non edificabili, malsane, tuttavia comprese nello sviluppo della città.
Ostuni sceglie l’area della vecchia foggia. Questo era, infatti, il nome di una depressione nel terreno utilizzata fin dal 1541 come invaso per l’acqua piovana. Uomini e donne dell’antica città di Ostuni si recavano in questo luogo per prendere l’acqua da usare in cucina o per lavare i panni. Negli anni però, la foggia cadde in disuso e venne utilizzata come discarica di rifiuti. Vi cresceva flora acquatica, le zanzare proliferavano e l’aria era malsana. Si rese urgente una bonifica della zona, soprattutto alla luce della costruzione dei nuovi palazzi della nobiltà ostunese. La città aveva bisogno di una cornice adatta che la traghettasse verso la modernità.
La villa comunale di Ostuni
Era il 28 novembre del 1930 quando il podestà Ciraci inaugurò la villa comunale. I lavori, però, furono iniziati molti anni prima, nel 1914, quando si cominciò a colmare la depressione della foggia. Una imponente opera di bonifica alla quale parteciparono tutti i carrettieri del paese che trasportarono macerie edilizie per lungo tempo.
La villa comunale comincia ad assumere la conformazione odierna. Un giardino di forma trapezoidale, con vialetti che dalla piccola piazzetta centrale si aprono a raggio e si immergono nella lussureggiante vegetazione.
Panchine in marmo, una serra e una coffee house dove refrigerarsi completarono questa antica versione della villa comunale di Ostuni.
Oggi, il marmo delle panchine lascia il posto al ferro, la serra al parco giochi e la coffee house al Bar della Villa.
Il polmone verde
Luogo di aggregazione comunitario per eccellenza dove i bambini possono giocare all’aria aperta, al sicuro dalla strada, e dove gli anziani possono godere del sole. Nel 2000 venne costruita una fontana decorativa che ricordasse l’antica funzione del posto e presso la quale svolgere anche spettacoli. Musica e antiquariato vengono spesso ospitati nella villa comunale, cornice ideale per manifestazioni all’aperto.
Una statua di una lavandaia e il busto del tenente Antelmi, caduto durante la prima guerra mondiale, completano l’arredo dei viali.
Qui sono a dimora circa 200 piante e alcune di queste sono davvero particolari. Sono presenti, infatti, molti esemplari di alberi tropicali e di palme che hanno trovato il loro habitat ideale in questo piccolo angolo di Puglia.
I grandi tronchi sono il segno dell’avanzata età degli alberi e, nondimeno, della loro splendida salute. Uno di questi “giganti” è un esemplare di Phytolacca dioica, o albero della lacca, le cui dimensioni lo rendono l’albero preferito dai bambini. Tra le sue enormi radici, i più piccoli si divertono a giocare a nascondino, a creare storie di pirati e ad arrampicarsi per salvarsi da immaginari pericoli.
In villa comunale le generazioni si incontrano. Gli anziani si riposano sulle panchine godendo della frescura degli alberi, mentre ascoltano l’allegro vociare dei piccoli. In circa 90 anni di vita, la villa comunale è stata al centro dell’infanzia di tutti i cittadini di Ostuni e ancora lo sarà per lungo tempo.
