Stiamo entrando nel mese di novembre e in Puglia è ancora tanto caldo. Sembrerebbe siano rifioriti addirittura i ciliegi. Presto però il clima cambierà e torneremo in temperature più in linea con l’autunno. Tra non molto ritorneranno le feste che anticiperanno il clima natalizio e pertanto ci proponiamo di compiere in anteprima un viaggio tra le delizie della Puglia. La nostra gita avrà inizio con i dolci di Ostuni, grazioso borgo di case bianche al quale peraltro è dedicato questo blog del network di Italiani.it. Non mancheremo tuttavia di cingere col gesto dell’abbraccio le squisitezze delle più amate città di Puglia, col chiaro intento di unire e rendere tutti partecipi di questa meravigliosa regione italiana.
Ostuni e le sue delizie dolciarie
La cucina pugliese si basa in generale su ingredienti semplici della tradizione contadina come uova, acqua e farina, olio extravergine d’oliva. I dolci di Ostuni sono essenzialmente quelli che possiamo trovare nel resto della Puglia, in primis dolciumi e biscotti a base di pasta di mandorle. A Ostuni come a Lecce troveremo il pasticciotto, le tette delle monache o sospiri senza glassa (dolce tipico di Altamura caratterizzato da un pan di spagna molto soffice e un ripieno di crema chantilly). Ostuni non ha una specificità dolciaria ma troveremo i dessert generalmente presenti in Puglia, a differenza della vicina città di Latiano, nota per la sua pasta reale. Preparata con farina di mandorle, zucchero e acqua, l’antica ricetta risalirebbe al XV secolo e sarebbe stata realizzata per molto tempo soltanto dalle monache Benedettine.
Nella splendida Galatina in provincia di Lecce, nel lontano 1745, nasce il pasticciotto leccese. Si tratta di un dolce tipico salentino inserito nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali, ideato presso la Pasticceria Ascalone, tuttora in attività. Il pasticciotto leccese nasce da materie prime semplici provenienti dalla vita agreste: latte, uova, farina, zucchero. Viene usato lo strutto al posto del consuetudinario burro e questo rappresenta una particolarità. Infatti l’uso dello strutto ha il fine di far ottenere al dolce una buona tenuta anche in climi particolarmente caldi come quello del territorio salentino. La versione classica del pasticciotto è quella con la sola crema pasticcera. Ci sono anche dei pasticciotti più creativi con l’aggiunta di amarena, mandorle e limone, fichi, oppure al cacao.
Le ostie chiene, dolci particolarissimi di Monte Sant’Angelo
Le ostie chiene (ostie ripiene) si narra siano nate da un errore compiuto da alcune monache clarisse durante la preparazione delle ostie. Queste sarebbero infatti cadute in una ciotola ripiena di mandorle caramellate al miele e nell’impossibilità di staccarsi avrebbero conferito la forma tipica di questo dolce. Si tratta di un dolce gustoso e privo di conservanti; altamente calorico data la presenza del miele. Due cialde di ostie contengono il ripieno di miele e mandorle e il dolce è speziato con un po’ di cannella. Oltre a questo dolce, che è sicuramente il più particolare, occorre dire che a Monte Sant’Angelo si trova la pasta reale, la cui lavorazione con mandorle territoriali del Gargano ha conferito a questo prodotto una caratteristica univoca di questo territorio.
Il poperato, dolce aromatico e speziato del Gargano
Mentre la pasta reale è parte della tradizione di più luoghi della Puglia, il poperato è un dolce tipicamente di Monte Sant’Angelo. Si tratta di una sorta di ciambella molto aromatica alla quale vengono conferiti dei tagli. Esternamente presenta il tipico colore del cacao e del mosto cotto. In superficie ha una consistenza croccante mentre al suo interno è morbido. Una varietà di ingredienti aromatici e speziati lo compongono tra cui la cannella e i chiodi di garofano, l’alloro e il miele.
