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Le parole empatiche, il nuovo libro di Mariangela Cutrone

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“Le parole empatiche” edito da Gruppo Santelli è un viaggio nel mondo delle emozioni – sotto forma di silloge di poesie – in uscita il 29 gennaio nelle librerie e negli store online. Il fulcro del libro è l’incontro con l’Altro. Secondo l’autrice – Mariangela Cutrone – è proprio grazie all’Altro che “avviene quel rispecchiamento che consente di ricercare la propria parte più autentica”, quella parte “più creativa e vitale che dimora in ognuno di noi”.

Come nascono Mary Empatika e Le parole empatiche

Il mio nome d’arte Mary Empatica nasce dal mio forte interesse nei confronti del mondo delle emozioni e in particolare dell’empatia. Questa corrente mi ha spinto durante il periodo dei miei studi universitari a fare ricerche sulla dimensione delle relazioni interpersonali. Questo interesse ormai è parte di me ed è fonte di input creativi e ispirazione per le mie poesie, i miei articoli e racconti. Mi piace spesso raccontare di incontri che segnano nel profondo e che sono in grado di mutare il corso della nostra esistenza.
Questo perché sono del parere che le nostre relazioni interpersonali sono in grado di donarci tanto dal punto di vista emozionale ed esperienziale
“.

Le Parole Empatiche

Mary come ti sei avvicinata alla scrittura?

Ben prima di scrivere ‘Le parole empatiche’; a diciassette anni. All’epoca ero una ragazza inquieta, timida e ribelle al tempo stesso. Ho cominciato da allora ad annotare “parole tradotte in versi” su pezzi di carta sparsi qua e là. La scrittura è stata per me un’alleata, una complice alla quale affidare la mia “vera voce”, quella che nasce dall’anima e che spesso all’epoca facevo fatica a far emergere. Da allora non ho mai smesso di portare sempre con me un taccuino sul quale mettere nero su bianco i miei stati d’animo, i miei vissuti e quelli altrui, le sensazioni, i moti dell’anima.

Il mondo della lettura per un autore

Mary, quale genere di libri ti piace leggere?

Sono una grande divoratrice di libri. Da quando per lavoro mi occupo di recensire libri e intervistare i loro autori, questa mia passione si è amplificata. Mi piace leggere romanzi che parlano di vita, ma anche romanzi di formazione, storie che sono in grado di lasciare il segno e grazie alle quali scavare nel proprio vissuto per rispecchiarsi, imparare nuovi modi di stare al mondo. I miei scrittori preferiti sono – tra i tanti – Andrea De Carlo, Chiara Gamberale, Massimo Gramellini, Jonathan Coe, Carlos Ruiz Zafon, Henry Miller, Charles Bukowski. Negli ultimi anni per lavoro ho scoperto gli scrittori Carlo Simeone (col quale è nata una bella amicizia!), Massimo Bisotti e Riccardo Bertoldi che ho avuto il piacere di intervistare e che ho anche citato nel mio libro. Ciò perché le loro storie dense di emozioni e sentimenti autentici sono state grande fonte di ispirazione per la stesura de “Le parole empatiche”.

L’empatia, risorsa preziosa ma sempre meno comune

Le parole empatiche’ si incentra sul filo conduttore dell’empatia. Cos’è l’empatia e perché oggi è un bene prezioso quanto scarso?

L’empatia è una dote che tutti quanti, in quanto esseri umani, possediamo ma necessita di pratica, allenamento, dedizione e costanza. Non è altro che la capacità di metterci nei panni dell’Altro attivando l’ascolto vero e sospendendo il giudizio. Consente di attivare una sorta di rispecchiamento nei confronti degli altri attraverso il quale riscopriamo parti del nostro essere e nuovi modi di vivere la nostra esistenza.

Mary E Le Parole Empatiche
Mariangela Cutrone

Per me è diventata una vera e propria filosofia di vita che mi consente di migliorami, evolvere sia dal punto di vista umano che artisticamente. È un bene che ci appartiene ma che purtroppo sottovalutiamo o accantoniamo. Ciò perché al giorno d’oggi siamo troppo presi da altro o troppo da noi stessi. Va salvaguardato e protetto perché la società odierna rischia di essere inghiottita dal narcisismo, l’egoismo e l’egocentrismo. Basterebbe aprirsi al mondo dell’altro, compiere gesti semplici ed essenziali e soprattutto sospendere il giudizio che eleva mura massicce e incontrastate che si cibano principalmente di incomprensioni, pregiudizi e cattiveria.

A tu per tu con le parole empatiche

“Dovremmo concederci più tempo per stare “a tu per tu” con noi stessi e in compagnia di un foglio bianco immacolato che aspetta solo noi per assumere forma e significato”– scrivi nell’introduzione del libro. Cosa hai scoperto di te stessa e di altri, scrivendo?

Ho scoperto prima di tutto che sono una persona curiosa e con un’illimitata fame di conoscenza. Una vita intera non mi basta per tutto quello che voglio scoprire, sperimentare e vivere. In questo la scrittura mi aiuta a vivere tante vite contemporaneamente, a rispecchiarmi in emozioni e vissuti di personaggi che inconsciamente portano con sé parti del mio essere e del mio vissuto. La scrittura mi ha avvicinato ancora di più al mondo degli altri. Mi consente di osservare chi mi circonda sotto prospettive inedite. Esattamente come se indossassi “lenti colorate” attraverso le quali percepire ciò che sfugge al quotidiano e a chi, invece di osservare il mondo che lo circonda, si limita a vederlo e non immagina nemmeno cosa si sta perdendo.

Mariangela E Dave Britain
Mariangela Cutrone e Dave Britain

“Le tue parole tradotte in versi libere e veritiere volteggiano senza limiti, ti proiettano in una dimensione inedita”. A te in quale dimensione proiettano, Mariangela?

Mi permettono di cogliere l’essenza che è in ognuno di noi che si ciba di verità, purezza, libertà. Sono molto attratta dalla purezza, da ciò che è incontaminato e lontano da pregiudizi, cattiveria gratuita e limiti mentali auto-imposti o imposti dal sistema.

Come usare le nostre parole

“Le tue parole in libertà sono un invito a riemergere, sono le nostre alleate, sono armi potenti. Non buttarle via, non lasciarle in balìa di un vento avverso”. Come usare le nostre parole?
Bisogna fare un buon uso delle parole perché sono potenti e ad esse affidiamo ciò che sentiamo, proviamo e osserviamo. Le parole possono essere le nostre alleate nell’esprimere messaggi significativi che lasciano il segno. Esse, inoltre, possono incoraggiare tante altre persone a risvegliarsi dal torpore, a reagire contro un sistema che ci vuole in un determinato modo. Bisognerebbe valorizzarle di più anche quando si comunica sui social. Questo perché sono in grado di attivare un vero e proprio “moto dell’anima” che può sconvolgerci nel profondo e cambiare il modo di osservare ciò che ci circonda.

Lo scorrere del tempo

“Il tempo passa e ti riscopri più donna, completamente connessa al tuo mondo a colori” – scrivi in Sophia. Cosa può fare una donna per arrivare a ciò? Innanzitutto ogni donna non deve mai smettere di lottare per la propria libertà ed esprimersi nel modo che più ritiene opportuno e in coerenza con sé stessa. Mai smettere di porsi domande, di fidarsi del proprio intuito e sensibilità e soprattutto mantenere attivo il proprio “fanciullino”. Quest’ultimo consente di connettersi alla parte più creativa e vitale che risiede in ognuno di noi anche quando si diventa madri. Mai fare l’errore di focalizzarsi solo su un ruolo di vita perché noi donne siamo tanti mondi insieme. Quest’ultimi necessitano di essere assecondati e coltivati con passione, amore e costanza.

La volontà di desiderare

“Decidi di partire alla ricerca di cosa non sai nemmeno tu. Eppure nel profondo conosci senso e ragione”. Mariangela in quanti si trovano in questa dimensione! Perché è così difficile ammettere di conoscere ciò che profondamente si desidera?
– La difficoltà nasce dal fatto che spesso riteniamo i nostri desideri nemici della ragione. Questo avviene perché spesso e volentieri siamo noi i sabotatori delle nostre vere intenzioni. Purtroppo ci hanno insegnato a pensare ma non a sentire. Invece bisognerebbe imparare ad ascoltare la propria parte emotiva. È quella che parla il linguaggio del cuore e si connette meglio con i nostri veri desideri.

Tra ragione e desiderio

– Nella mia vita mi sono trovata tante volte a vivere situazioni di questo tipo. Situazioni nelle quali il mio cuore sapeva già cosa stavo cercando ma mi ostinavo a seguire la mia parte razionale che mi allontanava sempre più da ciò che invece mi avrebbe fatto stare bene. Sento il dovere di dire a chi si trova in una condizione del genere di non avere paura di commettere errori perché da temere sono di più i rimpianti. Quindi il mio è un invito a vivere davvero e a pieno inseguendo a testa alta i propri desideri e sogni senza paure e spesso rischiando di rimanere da soli.

Cosa vorresti dire a chi leggerà ‘Le parole empatiche’?

Attraverso ‘Le parole empatiche‘ voglio far intraprendere a chi lo leggerà un vero e proprio viaggio nel mondo delle emozioni. Il mio intento è infondere coraggio, positività e vitalità nei confronti del mondo dell’Altro e nei confronti di sé stessi perché non si deve mai smettere di sognare. Come narro in ‘Le parole empatiche’ occorre attivarsi per cambiare ed evolvere perché noi esseri umani siamo un continuo divenire. Quest’ultimo dipende da noi in quanto fautori della propria esistenza attraverso atti concreti, spontanei ed essenziali.

Le parole empatiche, il nuovo libro di Mariangela Cutrone ultima modifica: 2023-01-20T16:23:18+01:00 da Antonella Marchisella

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